Epistemologia Familiare ai Disturbi di Personalità
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Fonte: “Epistemologia Familiare ai Disturbi di Personalità: un vincolo alla diagnosi e alla formazione in psicoterapia” di Corrado Pontalti
Il tema della diagnosi travaglia il sapere psichiatrico in ogni epoca. La diagnosi è intrinsecamente una epistemologia ed è retta da categorie del pensiero ancor prima che da procedure operazionali(13,14). A differenza della diagnosi in medicina che è fortemente ancorata alla condivisione, nella comunità scientifica, di un sapere cumulativo sull’oggetto (il corpo e le sue funzioni biologiche) la diagnosi in psichiatria è ancorata al modello interpretativo degli eventi psicologici e psicopatologici. Tali modelli sono numerosi, non omogenei, più simili a cluster di fenomeni che a dati evidenziabili ed interpretabili in maniera sufficientemente univoca. Ne consegue che il progetto di gestione terapeutica di evenienze psicopatologiche o sofferenze esistenziali tende ad essere iscritto entro la triade: modello della mente, modello della patologia, modello del cambiamento. Continua..
Area Traumatica e Campo Istituzionale
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Fonte: “Area Traumatica e Campo Istituzionale di Antonello Correale, Editore Borla
Sono passati ormai molti anni da quando la chiusura degli ospedali psichiatrici ha costretto psichiatri, psiçologi. infermieri, assistenti sociali e, in genere, ogni tipo di operatore psichiatrico, a misurarsi in,un faccia a faccia colla malattia mentale. Sono stati proposti innumerevoli convegni, congressi, giornate di studio. Da ogni parte si sono tentati e si tentano bilanci, valutazioni, sintesi. E da sempre si combatte una fondamentale battaglia, perché lo spirito di fondo di questa esperienza non venga perduto: la malattia mentale. come soggetto vivo, sofferente, tragico, ‘ma anche lucido, implacabile, non ipocrita, e il bisogno di un dialogo, che non sia paternalistico, pacificante, che non sia escludente, e che colga, della malattia mentale, il-tragiço potere di denuncia di una sofferenza indicibile di individui e della società che li circondano. Continua..
Modello cognitivo del DBP
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Fonte: “I disturbi di personalità. Modelli e trattamento” a cura di Giancarlo Dimaggio e Antonio Semerari, Editori Laterza
Tratto dal Capitolo IV di Donatella Fiore e Antonio Semerari
Variabilità ed eterogeneità sono caratteristiche patognomoniche del Disturbo Borderline di Personalità (DBP). Per variabilità s’intende che nessun tratto è sempre presente, che periodi di sofferenza oscillano con fasi di benessere e buon adattamento sociale e che un quadro clinico grave può cambiare rapidamente per un efficace intervento.terapeutico o per un evento favorevole. L’eterogeneità deriva dal fatto che,essendo necessari cinque criteri su nove per la diagnosi, è possibile che due soggetti ricevano la stessa diagnosi, condividendo un solo criterio. Ciò ha posto in discussione l’esistenza del disturbo come unità nosografica autonoma (per seguire lo sviluppo di questa discussione si veda Maffei, 1993; Paris, 1993 e, più recentemente; GundeIson, 2001). All’interno di questo problema e della più generale controversia sulla classificazione dei DDPP (dimensioni, categorie o prototipi alcuni autori hanno sottoposto al vaglio della ricerca empirica la relazione tra i criteri diagnostici del disturbo per verificarne la coerenza, l’omogeneità interna e il potere discriminatorio per la diagnosi. Continua..
Il nucleo del Disturbo Borderline di Personalità
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Fonte: “Il nucleo del Disturbo Borderline di Personalità: un’ipotesi integrativa” di Giovanni Liotti, pubblicato sulla rivista “Psicoterapia” (1999, Moretti & Vitali editori)
Il Disturbo Borderline di Personalità è oggetto di molta attenzione, e di molte controversie, nella nosografia psichiatrica e nella psicoterapia contemporanea (Paris, 1993). L’attenzione è dovuta alla grande frequenza con cui le sofferenze attribuite al disturbo si presentano alla osservazione del clinico. Le controversie sono dovute ai problemi diagnostici ed eziopatogenetici che lo studio del Disturbo Borderline di Personalità solleva. Continua..