La macchina dell’anima
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Fonte: “La macchina dell’anima” Vito Petruzzellis
Reggio Calabria, 2 giugno 1973
Un antico grande cancello, usurato e sbilenco, che dà in una stradina che si inerpica a mezza collina, superando modeste case del rione Modena, uno strano gruppo di signori e “giovanotti” con un pò di barbe e l’aria attenta e pensosa, che procede discutendo.
A mano a mano che si sale si allarga un cielo terso di giugno, un’arietta frizzante su scorci di panorama verso il mare blu intenso e le coste frastagliate dello stretto di Sicilia; negli occhi ancora immagini di monti, spiagge, imbarchi di traghetti, scie di pescherecci operosi.
E lì, in alto la sagoma dell’edificio centrale verso il quale ci dirigiamo, una costruzione anni ‘30, malandata, di un rosa pallido con i muri scrostati, i tetti a tegole rosse, le inferriate alle finestre. E poi tutt’attorno dei pennoni posticci, lunghi tubi di ferro, lunghe canne, tre, cinque, una decina, forse di più!
Pennoni con ognuno in cima una bandiera rossa a garrire nel vento.
Ci scambiamo con gli altri colleghi del gruppo qualche occhiata interrogativa, con un sorriso che vorrebbe affiorare ma è frenato da una certa inquietudine: una ricorrenza? Una provocazione? Nessuno osa chiedere. Continua..
Le Tecniche della Liberazione
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Fonte: “Una rilettura de “Le tecniche della liberazione” di Sergio Piro, Feltrinelli, ‘71 ” a cura di Vito Petruzzellis
Le tecniche della liberazione, con sottotitolo “Una dialettica del disagio umano” non è il volume più importante di Sergio Piro ma è quello che gli ha dato maggiore notorietà, anche presso un pubblico di non addetti ai lavori.
Forse per il taglio accessibile e prorompente, veicolato da un linguaggio diretto e “militante” che gli conferiva una particolare forza esplicativa.
Quelle analisi ebbero un ruolo di orientamento e trainante per schiere di psichiatri, di operatori della salute mentale e di appartenenti a vario titolo al variegato movimento di rinnovamento psichiatrico. Esse furono lucidamente anticipatrici e offrono tuttora una serie di indicazioni e di stimoli importanti, in riferimento alle contraddizioni dell’oggi ed al grande bisogno di strumenti di comprensione e orientamento nel campo della salute mentale. Continua..
La Psicoterapia e la Comunità
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Fonte : “ La psicoterapia e la Comunità” di Mario Mulè, intervento alla tavola rotonda di Acitrezza 5-Dicembre-2008
Voglio introdurre il mio intervento ricordando quanto ci raccomandava negli incontri di formazione Armando Bauleo, recentemente scomparso, per tributare un doveroso omaggio alla sua intelligenza, alla sua vitalità, alla sua generosità. Bauleo, di fronte alla persona che incontriamo nell’ambulatorio o nel nostro studio, ci raccomandava di chiederci: “ Di quale comunità questa persona è rappresentante, di quale realtà sociale è ambasciatrice?” Era un invito che riproponeva una condizione ineludibile per gli esseri umani e cioè la presenza in ognuno di noi di dicotomie esistenziali, di contraddizioni inevitabili tra le quali vi è certamente quella delle esigenze tra di loro conflittuali di unicità e di appartenenza. Quanto nella nostra identità è veramente nostro e quanto appartiene alla famiglia ed alla comunità? Continua..
L’umanesimo di E. Fromm
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Fonte: “L’umanesimo di E. Fromm” di Romano Biancoli
Ogni psicoterapia esprime una concezione dell’essere umano e la agisce secondo modalità che recano un retroterra di conoscenze e di convinzioni, che a sua volta cresce sull’esperienza clinica. L’approccio psicoterapeutico di Fromm matura nella sua lunga attività di psicoanalista, che non solo si affina via via in modalità sempre più efficaci, ma anche gli offre il supporto indispensabile alle sue considerazioni teoriche, tanto che egli stesso dichiara di non prescindere mai, nei suoi scritti, dall’osservazione critica del comportamento umano durante il lavoro psicoanalitico. In questo però Fromm porta un occhio esercitato anche in un altro laboratorio: la scena storica. Nato nel 1900 a Francoforte, morto nel 1980 a Muralto, ha vissuto il drammatico svolgersi degli eventi con vigilanza estrema fin da fanciullo che, ebreo, già saggiava la crudezza dei tempi. Studioso dei fenomeni sociali, gli viene riconosciuta un’alta competenza, per diretta e lucida testimonianza, specialmente su due periodi storici, l’avvento del nazismo e la democrazia consumista americana, che forniscono alla sua indagine multidisciplinare tratti emblematici della condizione umana e spingono a considerazioni più generali, travalicanti l’ambito da cui sorgono. Continua..
Il Disturbo Narcisitico di Personalità: la malattia della grande vita
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Fonte: “I disturbi di personalità. Modelli e trattamento” a cura di Giancarlo Dimaggio e Antonio Semerari, Editori Laterza Capitolo di: GiancarloDimaggio, Daniela Petrilli, Donatella Fiore e Serena Mancioppi
Provate a immaginare di essere un pianista. Non semplicemente un grande pianista, ma un talento raro, una promessa, un genio dello strumento. Avete un amico altrettanto virtuoso, compagno di Accademia, e per entrambi si prospetta un futuro pieno di promesse. Un giorno state camminando lungo il corridoio e sentite provenire dalla stanza attigua sonorità mai udite prima, che sembrano non appartenere a questo mondo. Varcate la soglia, cogliete un uomo nell’atto di esercitarsi e provate una percezione immediata, indiscutibile, immanente: state ascoltando il più grande genio del secolo. E voi, dotati di raro talento, realizzate che a pochi metri di distanza, curvo sul pianoforte, l’orecchio accostato alle corde, siede il vostro limite insuperabile, l’ideale di perfezione che si è incarnato, chiaramente e una volta per tutte, ma non in voi: Glenn Gould. Vi sentite sconfitti, in modo definitivo e inappellabile. Continua..