Archivio per la categoria 'schizofrenia'
La macchina dell’anima
Pubblicato da redazione
Fonte: “La macchina dell’anima” Vito Petruzzellis
Reggio Calabria, 2 giugno 1973
Un antico grande cancello, usurato e sbilenco, che dà in una stradina che si inerpica a mezza collina, superando modeste case del rione Modena, uno strano gruppo di signori e “giovanotti” con un pò di barbe e l’aria attenta e pensosa, che procede discutendo.
A mano a mano che si sale si allarga un cielo terso di giugno, un’arietta frizzante su scorci di panorama verso il mare blu intenso e le coste frastagliate dello stretto di Sicilia; negli occhi ancora immagini di monti, spiagge, imbarchi di traghetti, scie di pescherecci operosi.
E lì, in alto la sagoma dell’edificio centrale verso il quale ci dirigiamo, una costruzione anni ‘30, malandata, di un rosa pallido con i muri scrostati, i tetti a tegole rosse, le inferriate alle finestre. E poi tutt’attorno dei pennoni posticci, lunghi tubi di ferro, lunghe canne, tre, cinque, una decina, forse di più!
Pennoni con ognuno in cima una bandiera rossa a garrire nel vento.
Ci scambiamo con gli altri colleghi del gruppo qualche occhiata interrogativa, con un sorriso che vorrebbe affiorare ma è frenato da una certa inquietudine: una ricorrenza? Una provocazione? Nessuno osa chiedere. Continua..
Area Traumatica e Campo Istituzionale
Pubblicato da redazione
Fonte: “Area Traumatica e Campo Istituzionale di Antonello Correale, Editore Borla
Sono passati ormai molti anni da quando la chiusura degli ospedali psichiatrici ha costretto psichiatri, psiçologi. infermieri, assistenti sociali e, in genere, ogni tipo di operatore psichiatrico, a misurarsi in,un faccia a faccia colla malattia mentale. Sono stati proposti innumerevoli convegni, congressi, giornate di studio. Da ogni parte si sono tentati e si tentano bilanci, valutazioni, sintesi. E da sempre si combatte una fondamentale battaglia, perché lo spirito di fondo di questa esperienza non venga perduto: la malattia mentale. come soggetto vivo, sofferente, tragico, ‘ma anche lucido, implacabile, non ipocrita, e il bisogno di un dialogo, che non sia paternalistico, pacificante, che non sia escludente, e che colga, della malattia mentale, il-tragiço potere di denuncia di una sofferenza indicibile di individui e della società che li circondano. Continua..