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Archivio per la categoria 'Modelli teorici'

Le dinamiche psicologiche che rendono gli uomini xenofobi

Fonte: “Le dinamiche psicologiche che rendono gli uomini xenofobi” di Innocenzo Fiore

“Secondo me non siamo

diventati ciechi, secondo me

lo siamo. Ciechi che

vedono, ciechi che, pur

vedendo, non vedono”.

(J.Saramago)

Introduzione

“Ensaio sobre a Cegueira” è un romanzo di José Saramago, pubblicato in Italia con il titolo “Cecità”; vi si narra di un’improvvisa epidemia che renderà gli abitanti di un’anonima città, tranne una donna, ciechi. E’ un’opera allegorica che allude all’incapacità umana, in alcuni momenti della sua storia, a vedere l’altro simile a sé. Infatti, la città dove si svolge è indeterminata, l’epoca non è precisata, i personaggi non hanno un nome; ciò che accade in quella città può succedere in qualunque luogo, ciò che accade in quel tempo può capitare in ogni tempo, ciò che accade a quelle persone può avvenire a chiunque di noi. Continua..

Corpo e vissuto somatico nella schizofrenia

Fonte:“Trasformazioni del vissuto somatico nella schizofrenia” C. Moscatello in “Psicopatologia della schizofrenia”, a cura di Rossi Monti

In questo tentativo di avvicinamento, clinico e fenomenologico, al “senso” che riveste l ‘ esperienza della corporeità in psicopatologia il proposito di chi scrive è quello di rendere in qualche modo accessibili a un ascolto partecipe zone inedite, oscure, indicibili dell ‘ esperienza psicopatologica della corporeità.

Come è noto, la psicopatologia e la psichiatria clinica si misurano sempre, di fronte a ogni manifestazione psicotica, con la ineludibile presenza del corpo e con la sua perentoria dignità espressiva. Le modificazioni dell’esperienza del corpo, dalle più ineffabili sensazioni di cambiamento e di depersonalizzazione fino alle più trasfigurate metamorfosi deliranti, ivi compresi gli enigmatici vissuti somatici dell’ipocondria, costituiscono un tema costante e centrale della psicosi. “Il corpo da un lato e il mondo dall’altro -scrive Benedetti (1991) -rappresentano i due grandi palcoscenici su cui l’Io psicotico avverte se stesso.” Continua..

L’umanesimo di E. Fromm

Fonte: “L’umanesimo di E. Fromm” di Romano Biancoli

Ogni psicoterapia esprime una concezione dell’essere umano e la agisce secondo modalità che recano un retroterra di conoscenze e di convinzioni, che a sua volta cresce sull’esperienza clinica. L’approccio psicoterapeutico di Fromm matura nella sua lunga attività di psicoanalista, che non solo si affina via via in modalità sempre più efficaci, ma anche gli offre il supporto indispensabile alle sue considerazioni teoriche, tanto che egli stesso dichiara di non prescindere mai, nei suoi scritti, dall’osservazione critica del comportamento umano durante il lavoro psicoanalitico. In questo però Fromm porta un occhio esercitato anche in un altro laboratorio: la scena storica. Nato nel 1900 a Francoforte, morto nel 1980 a Muralto, ha vissuto il drammatico svolgersi degli eventi con vigilanza estrema fin da fanciullo che, ebreo, già saggiava la crudezza dei tempi. Studioso dei fenomeni sociali, gli viene riconosciuta un’alta competenza, per diretta e lucida testimonianza, specialmente su due periodi storici, l’avvento del nazismo e la democrazia consumista americana, che forniscono alla sua indagine multidisciplinare tratti emblematici della condizione umana e spingono a considerazioni più generali, travalicanti l’ambito da cui sorgono. Continua..

Il Disturbo Narcisitico di Personalità: la malattia della grande vita

Fonte: “I disturbi di personalità. Modelli e trattamento” a cura di Giancarlo Dimaggio e Antonio Semerari, Editori Laterza Capitolo di: GiancarloDimaggio, Daniela Petrilli, Donatella Fiore e Serena Mancioppi

Provate a immaginare di essere un pianista. Non semplicemente un grande pianista, ma un talento raro, una promessa, un genio dello strumento. Avete un amico altrettanto virtuoso, compagno di Accademia, e per entrambi si prospetta un futuro pieno di promesse. Un giorno state camminando lungo il corridoio e sentite provenire dalla stanza attigua sonorità mai udite prima, che sembrano non appartenere a questo mondo. Varcate la soglia, cogliete un uomo nell’atto di esercitarsi e provate una percezione immediata, indiscutibile, immanente: state ascoltando il più grande genio del secolo. E voi, dotati di raro talento, realizzate che a pochi metri di distanza, curvo sul pianoforte, l’orecchio accostato alle corde, siede il vostro limite insuperabile, l’ideale di perfezione che si è incarnato, chiaramente e una volta per tutte, ma non in voi: Glenn Gould. Vi sentite sconfitti, in modo definitivo e inappellabile. Continua..

Etica e Psicoterapia: paradosso o vincolo?

Fonte: “Etica e Psicoterapia paradosso o vincolo? un percorso per la clinica ” Corrado Pontalti

1. Forse non è a tutti noto che del Giuramento di Ippocrate vi sono due versioni: Giuramento antico e Giuramento moderno. La differenza più rilevante appare nelle prime righe dei testi che riporto. Giuramento antico: “Giuro, per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto … ”. Giuramento moderno: “Giuro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento, di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale”. Il Giuramento di Ippocrate è da sempre posto come fondamento e bussola delle professioni sanitarie, quindi deve intrigare anche gli psicologi clinici e gli psicoterapeuti. Continua..