Archivio per Aprile, 2013
Decostruzione nosografica in un campo gruppale: peculiare rammendo di una vita nella tessitura dei sogni
Pubblicato da redazione
Fonte : “Decostruzione nosografica in un campo gruppale:peculiare rammendo di una vita nella tessitura dei sogni” di Gerardo Di Carlo e Lorenzo Mosca pubblicato in www.rivistaplexus.it
Le diagnosi di Rita
La documentazione sulla storia clinica di Rita inizia dal primo ricovero a Roma a fine dicembre 1992; dalla paziente ci sono state riferite notizie poco circostanziate rispetto ai precedenti contatti con i servizi di igiene mentale.
Dalle cartelle di ricovero si può osservare un’estrema volatilità dei quadri clinici, che variano sia tra i differenti servizi, sia all’interno dello stesso ricovero. Ripetutamente emerge la sensazione degli operatori sanitari di essere di fronte ad una donna che finge, che ha un’attitudine manipolativa e la cui sintomatologia varia secondo i sintomi che le vengono suggeriti. A queste intuizioni non fa seguito, però, un approfondimento che chiarisca la reale situazione di vita della paziente. Continua..
I sintomi-base. Percorsi verso l’alienazione mentale
Pubblicato da redazione
Fonte: ”I sintomi base. Percorsi verso l’alienazione mentale” di Egidio Bove
La teoria dei sintomi base, delineata dal gruppo di Bonn diretto da Gerd Huber, al pari di quella della vulnerabilità di Zubin, prende in considerazione svariati fattori nella genesi della patologia mentale schizofrenica. Il tempo della contrapposizione tra i sostenitori dei fattori genetici, ambientali e psicologici nella etiopatogenesi della schizofrenia non ha più motivo di esistere. La storia della psichiatria e della psicologia clinica insegna che queste contrapposizioni sono sterili e non portano da nessuna parte. Più che il continuo proliferare di teorie di parte si avverte oggi la esigenza di un modello che funga da super-teoria, e che sia in grado di accogliere sotto il suo ventaglio svariati punti di vista: biologico, dinamico, sociale, ecc. Continua..
Le dinamiche psicologiche che rendono gli uomini xenofobi
Pubblicato da redazione
Fonte: “Le dinamiche psicologiche che rendono gli uomini xenofobi” di Innocenzo Fiore
“Secondo me non siamo
diventati ciechi, secondo me
lo siamo. Ciechi che
vedono, ciechi che, pur
vedendo, non vedono”.
(J.Saramago)
Introduzione
“Ensaio sobre a Cegueira” è un romanzo di José Saramago, pubblicato in Italia con il titolo “Cecità”; vi si narra di un’improvvisa epidemia che renderà gli abitanti di un’anonima città, tranne una donna, ciechi. E’ un’opera allegorica che allude all’incapacità umana, in alcuni momenti della sua storia, a vedere l’altro simile a sé. Infatti, la città dove si svolge è indeterminata, l’epoca non è precisata, i personaggi non hanno un nome; ciò che accade in quella città può succedere in qualunque luogo, ciò che accade in quel tempo può capitare in ogni tempo, ciò che accade a quelle persone può avvenire a chiunque di noi. Continua..
L’intreccio mente-corpo
Pubblicato da redazione
Fonte: “L’ intreccio mente-corpo” David Lazzari, (2007) in “Mente e Salute”, Franco Angeli
«Siedi nella tua sedia senza muovere un muscolo, stai semplicemente
pensando, e il tuo pensiero ti suscita un sentimento… subito il tuo
pancreas produce alcuni ormoni. Il tuo pancreas? Che cosa c’ entra il
tuo pancreas? Potresti anche non sapere dov’è il pancreas! Ma il tuo
fegato sta producendo un enzima che prima non c’era, la tua milza
sta mandando un messaggio al timo, la pressione del sangue nei piccoli
capillari delle tue caviglie sta cambiando. E tutto questo solo per
un pensiero!»
(Sapolsky, 1998).
1. Una realtà integrata
Il cervello si mostra come “massa critica” in grado di sintetizzare i diversi processi organici per produrre le qualità peculiari delle attività psichiche, plastico aggregato di reti e processi, costantemente collegato con tutto l’organismo e, attraverso il corpo, con l’ambiente esterno. È qui che da una serie enorme di interazioni locali di tipo essenzialmente bio-chimico ed elettrico emergono le attività psicologiche come proprietà globali del sistema, ed emergono, come accade in natura, esibendo e rispondendo a regole di funzionamento proprie e specifiche. Questo dato è coerente con il principio dell’interdipendenza tra le proprietà che la natura assume nelle varie dimensioni che la caratterizzano, La realtà si organizza ampliando costantemente i vincoli di sistema in modo da ampliare i gradi di libertà senza rompere i limiti posti dalle leggi naturali che incidono quindi a ogni livello ma in modo diverso: questo consente di capire che il livello psicologico “trascende” quello biologico (in quanto rappresenta un livello di organizzazione dei viventi) e non ne “prescinde”. Continua..
Il corpo in psicoterapia
Pubblicato da redazione
Fonte: ” Il corpo in psicoterapia” Mario Mulè (IV Convegno Allievi COIRAG )
Anche se nessuno di noi può averne ricordo, è pur vero che il nostro primo incontro con il mondo è stato annunciato dal grido e dal pianto.
Ed ancora per molto tempo siamo rimasti senza parola, ma non certamente senza il bisogno e la capacità di comunicare quelle intense emozioni che vivono in ogni bambino. Non avevamo la parola, ma c’era il corpo: braccia da protendere, gambe per sgambettare e poi il riso, il pianto, l’urlo. Si dice che il grido che si fa canto, ma anche il movimento del corpo che diventa danza, abbiano radunato gli uomini quando ancora il logos, il discorso altro non era che un incerto balbettio.
Ecco cosa dice al riguardo E. Saverino: ” …l’intera vita dei popoli più antichi si raccoglie attorno alla rievocazione del grido, cioè attorno al canto; e il canto avvolge i viventi ben più strettamente del calore dei fuochi attorno a cui essi stanno.”
Ma se è vero che il linguaggio del corpo si impone sin dall’inizio e non smette mai di inserirsi, magari clandestinamente, nei nostri scambi con il mondo, dobbiamo anche considerare che cultura e religioni nel tempo gli hanno assegnato spazio e valore assai diversi. Continua..